giovedì 30 luglio 2015

Lettere e poesie scritte a mano: studenti e volontari raccontano la loro esperienza nel campo di Isola del Piano (prima parte)


C’è chi come Stefania ricorda le persone «fantastiche», grazie alle quali «ha imparato il valore delle parole legalità, uguaglianza amicizia». Chi invece come Giulia, riflette sulla parola uguaglianza, che pur nelle differenze, ha vissuto all’interno del campo: «nessuno si sente né superiore né inferiore rispetto agli altri, tutti aiutano tutti, tutti rispettano tutti». Chi come Angelica, sopra le note dei Jefferson Airplane, parla di crescita personale, stanchezza ma anche tanta allegria. Raffaele, invece, si affida a una poesia scherzosa quanto impegnata. Ecco le testimonianze dei ragazzi di Isola.


« Grazie a questa esperienza ho imparato il valore della parola legalità, uguaglianza e amicizia. Le persone che mi hanno accompagnato in questa settimana sono fantastiche. Ognuna di loro ha lasciato un segno per rendere meraviglioso e unico questo campo. Abbiamo voluto riportare allo splendore un bene confiscato alla mafia e abbiamo capito che tutti insieme possiamo fare grandi cose».
Stefania, 17 anni

UGUAGLIANZA; uno dei diritti inalienabili dell’uomo, con questa parola voglio nominare questo campo, questa settimana, perché è vero, abbiamo ciascuno caratteristiche diverse: chi suona la chitarra, chi dipinge, chi scrive, chi va in moto, tutti, ma proprio tutti, ci differenziamo, ma sostanzialmente siamo tutti uguali, nessuno si sente né superiore né inferiore rispetto agli altri, tutti aiutano tutti, tutti rispettano tutti, tutti legano con tutti senza alcuna distinzione; penso che in un campo non debba esserci solamente l’affronto di tematiche, lo stare insieme, il lavorare e fare del bene, ma anche l’essere uguali, equi, in parallelo con gli altri.
Giulia, 17 anni

Sotto le note dei Jefferson Airplain scrivo queste righe, sulla veranda che forse cadrà perché non è in regola (sperando che non succeda con me sopra), guardando un po’ perplessa il bruttissimo tendone davanti ai miei occhi, una raccolta di risate, emozioni, cultura, stanchezza e allegria. Non è semplice riportare su un foglio bianco la conclusione dei pensieri avuti in una settimana così bella e così piena, appunto perché avrei da dire solo cose positive per così cadere nel banale.
Forse la prima parola ch mi viene in mente è ‘crescita’, una crescita personale dovuta alle persone magnifiche che mi sono trovata intorno in questo campo, persone di valore da cui ho ricavato molto e mi auguro anche d’incontrarne sempre così durante il mio percorso.
Mi sento in dovere di dire un grazie speciale a tutti, ma soprattutto ai formatori, che sono stati ovviamente la colonna portante, sempre gentili e attivi pur avendo dormito una media di tre ore a notte. Questa è una di quelle esperienze che mi porterò dietro per sempre. Potete essere fieri del vostro lavoro. Alla prossima!

Angelica, 18 anni


RAGIONI (poesia)

La luce del pomeriggio si riflette
Su un cucchiaio lasciato solo, in stallo,
Posato su un tavolo giallo,
zeppo di sottili graffi e lineette

Nel crepuscolo della prima sera,
Un operaio arriva e poggia il suo attrezzo sul tavolo,
Stanco, dopo una giornata oltrepassata come il volo,
Si rifocilla con pensieri simili a primavera,
Osservando con grande compiacenza
Quei due oggetti e i graffi
Mentre distrattamente si tocca i baffi
E, ad un tratto, arriva in lui una luminescenza:
Quegli elementi scarni messi assieme,
Gli ricordano una bandiera militante,
Che svolazza nel giardino, eclatante
Per la speranza e la lotta di un nuovo insieme.


Raffaele, 27 anni


Nessun commento:

Posta un commento