venerdì 17 luglio 2015

Erbè (Vr) - Diario di una giornata passata nel campo antimafia

I giovani sono sparsi per la campagna resa  gialla dalle stoppie e da un sole caldissimo, divisi in piccoli gruppi, ognuno affiancato da un pensionato che dà loro delle dritte sul come fare ciò che va fatto. Mi avvicino al più giovane, Omar, viene da Milano e dice di avere 14 anni (?), scambio con Ahmed due parole, vive a Milano da 2 anni, proviene dall'Egitto, Matteo viene da Como, Michela dalla Valtellina tutti sono seguiti da un volontario dell'Agesci.


Un altro gruppo sta lavorando intorno  al motore di un piccolo automezzo che serve a portare in giro per il campo una botte piena di acqua necessaria ad  irrigare le piante. Parlo con Mahmuod e Abdalla, i nomi dicono tante cose, non sono italiani, ma  apprezzano ciò che si fa, sono contenti di fare questa esperienza che permette loro di vivere una socialità tanto desiderata. Vogliono vivere insieme ai coetanei italiani per capire meglio l'ambito sociale del quale vogliono far parte. Lavora con loro Carlotta, Azione Cattolica di Como ed Andrea,  di nazionalità albanese, tutti con la stessa motivazione.
Michela di Sondrio, azione cattolica, Matteo e Francesco dalla diocesi di Como. Massimo, Riccardo e Marcello da Milano

 Così diversi eppure così simili, tutti hanno voglia di   fare nuove esperienze, nuove conoscenze, tutti hanno voglia di fare, di andare oltre le parole, oltre la retorica per solidarizzare la legalità.

Anna da Padova,  sta preparando il diario della giornata. Su un grande foglio mette tanti fogliettini colorati dove ogni ragazzo/a  descriverà, con una sola parola “Il CHE BELLO DELLA GIORNATA”.
Serena da  Como, invece, toglie la ruggine dalle gambe in ferro di un vecchio tavolo, per poterlo riusare ed evitare di buttarlo.
 Tutto si ricicla in questo campo, i ragazzi imparano  a combattere gli sprechi e a dar valore al lavoro.  

 Pausa pre-Pranzo ore12,30
Mentre i ragazzi sono sotto le docce per togliersi polvere e sudore dalla pelle o nelle camerate per rivestirsi, una canzone di F. De Gregori, “Pablo” fa da sottofondo ad un momento catartico, quello che precede di poco il pranzo.  Una canzone amata dalla mia generazione. Mi viene da  pensare che dà serenità  sapere che la vita continua, sapere che la lotta alla criminalità e all'illegalità continua sulle giovani gambe di ragazzi/e poco più che adolescenti. Che bello penso, questa canzone mi dà il senso della continuità, anch'io come loro immaginavo un mondo migliore, forse loro ci riusciranno e forse loro, che oggi sono qui, in questa sperduta e piatta campagna del basso veronese dove si raccolgono frutti e cereali, raccoglieranno i frutti  della legalità il cui semino è stato piantato oggi.  Forse!

Pranzo  Ore 13.00
40 posate che fanno rumore su 40 piatti colmi si risotto o gnocchetti, tra parole, musica e risate. Voci che indicano provenienze  diverse,  eppure sono tutti qui per lo stesso motivo, lavorare insieme per il Bene comune. In questo lavoro non c'è competizione ognuno dà quello che può e tutti avranno ciò di cui hanno bisogno, senza bisogno di arrivare prima. Bella questa gioventù, li amo tutti!

Pomeriggio Ore 16.00
E' il  momento della formazione. Tutti seduti in cerchio davanti ad uno schermo bianco, pronti ad ascoltare il relatore che parla di “Banca e Finanza Etica”.
Argomento importante e misterioso per molti di loro e viene proposto attraverso  documentari che introducono alla conoscenza di alcuni termini come: Crisi ambientale, crisi economica e crisi dello spirito umano.
Si parla di globalizzazione e localizzazione, si parla di Bene-comune e di Economia della Felicità.  Tutti i membri del gruppo apportano alla discussione il loro contributo libero e creativo e le idee vengono poi analizzate e criticate.

Annarita Fazzita
segretaria lega Spi Cgil Legnago














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