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Abbiamo incontrato l'Imam della Moschea di San Marcellino, Nasser Hodouri, durante un incontro con i volontari del campo della Legalità di Parete-Santa Maria la Fossa. Il rapporto con le persone del luogo non è stato sempre facile.

La Moschea è oggi il motore di molte iniziative a favore dei braccianti, e degli emigranti, senza guardare al colore della pelle o al credo religioso. Insieme a Cgil, l'associazione "Non Solo Nero" e Arci hanno creato uno sportello di consulenza per assistere legalmente gli immigrati e per insegnare l'italiano. L'ufficio è stato punto di riferimento per molti anni anche per gli italiani del posto. «Dico la verità – aggiunge Nasser Hodouri – non solo abbiamo informato quelli che venivano da noi, ma abbiamo anche imparato a vivere insieme, e questo è anche merito di quelle organizzazioni e quelle persone che con il sorriso sulle labbra ci hanno aiutato a superare anche i momenti più difficili».
Il rapporto con il territorio è stato buono, anche quando nel 2009 la Moschea fu sfiorata da un'indagine contro il terrorismo di matrice islamica. «Non conosco queste tre persone, ma anche se li avessi visti non saprei cosa fanno perché io, quando offro dei servizi, non faccio distinzione né di razza, né di sesso, né di religione», commenta Nasser, chiedendo alla giustizia di accertare la verità in tempi rapidi. Furono molte le voci allora che si levarono in difesa dell'Imam, impegnato da sempre sul terreno dei diritti civili. «Vivo da 25 anni qui, ho ricevuto tanto da questa terra, e a chiunque arrivi insegno questo: a vivere rispettando la libertà degli altri». (A.F.)
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