Il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e quello del Lavoro Giuliano Poletti al termine del vertice sul caporalato alla sede del Mipaaf (ansa) |
Il responsabile del Mipaaf: "Piano di contrasto entro 15 giorni". L'annuncio al termine del vertice organizzato al ministero dell'Agricoltura cui hanno partecipato rappresentanti di governo, imprese, sindacati e Inps.
(www.repubblica.it)
ROMA - Entro due settimane sarà messo a punto dal governo un "piano d'azione organico e stabile" contro il fenomeno del caporalato e, più in generale, contro il lavoro irregolare nell'agricoltura. Mentre in tempi stretti arriverà anche una legge, che prevede la confisca dei beni per le imprese che si macchiano del reato di caporalato, "come avviene per i mafiosi", ha ribadito il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che ha aggiunto: "Il provvedimento è allo studio con il ministro della Giustizia Andrea Orlando, come abbiamo specificato anche in una lettera al quotidiano La Repubblica, e sarà pronto a breve. Il governo inoltre - ha concluso il titolare del Mipaaf - pensa ad una forma di assistenza legale, di cui abbiamo parlato sempre con Orlando, con risorse dedicate. Non si può morire per il lavoro nei campi".
Dopo i drammatici casi di braccianti morti nelle campagne (tra cui quello di Paola Clemente), l'annuncio è stato dato oggi nel corso del vertice sul capolarato cui hanno partecipato oltre a Martina anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e rappresentanti di governo, imprese, sindacati, Inps (con il presidente Tito Boeri) e della cabina di regia della rete del lavoro agricolo di qualità costituita con il provvedimento "campo libero" nel 2014.
Da parte sua Poletti ha chiarito che verranno rafforzate le azioni di contrasto al fenomeno: "Abbiamo già sviluppato un'azione di contrasto, lo rafforzeremo e lo metteremo assieme ad altre questioni da affrontare anche con il ministero degli Interni per quanto riguarda l'immigrazione e con il ministro della Giustizia per la confisca dei beni. Il piano è complesso - ha aggiunto Poletti - e non di breve periodo ma serve a dare una risposta culturale al fenomeno, tenendo conto non solo del danno alle persone ma anche del danno al sistema imprenditoriale". E ha concluso: "In questo vertice abbiamo raccolto indicazioni, laddove ci saranno oneri bisognerà trovare nella legge di stabilità le risorse per fronteggiare la situazione".
Martina ha poi tenuto a sottolineare, la "novità del metodo" avviato con la riunione di oggi: "Passare dall' individuazione di alcuni temi a una vera e propria strategia complessiva, adattando il metodo di controllo, passo dopo passo, agli effetti delle misure adottate". Il fenomeno del caporalato, ha fatto notare il ministro dell'Agricoltura, "è molto delicato e con radici antiche "e per questo serve un piano di azione "ragionato", per "non fermarsi all'emergenza ma rendere strutturale l'azione di contrasto: siamo impegnati a superare definitivamente situazioni di illegalità che arrivano da lontano". Per questo la strada intrapresa oggi è unitaria, con istituzioni, imprese, organizzazioni
datoriali e sindacali e la grande distribuzione. "Non bisogna generalizzare la situazione e dipingere tutto in negativo - ha quindi concluso Martina- la stragrande maggioranza delle imprese agricole opera nelle regole e noi andremo avanti rafforzando i controlli".
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