Case confiscate dallo Stato e abitate da famiglie di camorristi. Sembra un paradosso e infatti lo è. Nella città dei pulcinella, della voce grossa, dei cortei anticamorra, delle manifestazioni a favore di telecamera e delle prediche cardinalizie anticlan si scopre che intere famiglie di camorristi nonostante provvedimenti giudiziari e sentenze passate in giudicato continuano tranquillamente e in serenità ad abitare, da almeno dieci anni, in appartamenti sequestrati e confiscati dallo Stato. Lo scandalo c’è e si vede.
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