lunedì 3 agosto 2015

Diario: racconto e riflessioni dal campo di Isola di Capo Rizzuto

Come ogni anno mi dico “questa volta scrivo ogni giorno” e come ogni volta mi ritrovo a farlo alla fine quando sono a casa e “ho tempo”... di pensare. In verità non è questione di mancanza di tempo, piuttosto di un tempo già così pieno di relazioni, cose nuove da fare, sollecitazioni continue che... perché mai dovrei “perdere tempo” e stare da sola con un quaderno quando è così meravigliosamente interessante stare con i giovani campisti, i miei compagni di viaggio, gli operatori. Tutto qua semplice e chiaro, solo che ora faccio un po' più fatica ma solo un po', ancora la memoria “tiene”.


Per la seconda volta siamo tornati a Isola di Capo Rizzuto, io Ivana che scrivo, Marino, Luisa e Gigliola , fino all'ultimo non sapevamo esattamente dove, fino all'ultimo le Istituzioni hanno fatto sudare sette camice alla Cooperativa Terre Ioniche e Libera per la consegna della casa confiscata alla famiglia Arena. Casa ristrutturata per divenire un ostello di accoglienza per giovani, la consegna doveva avvenire entro marzo 2015 e non il 9 luglio.

Anche per queste ragioni abbiamo deciso di partire con la macchina per essere autonomi e non pesare sui già enormi problemi organizzativi che ci sarebbero stati se dovevamo alloggiare in un luogo e svolgere le attività di “cura” ( ovvero la preparazione dei pasti ecc ) in un'altro.



Quest'anno un sacco di novità ci aspettavano, un sito diverso e forse nuovo, un gruppo Spi misto Bologna e Rimini insieme, un programma non ancora ben definito, per fortuna tutto è filato liscio come l'olio. Sapevamo di accogliere un gruppo di 20 studenti minorenni (!) della scuola agraria ISISS Gaetano Cantone di Treviglio Bergamo, la preoccupazione era enorme, scivolata via quando abbiamo visto che in realtà i ragazzi e ragazze erano 18 accompagnati da due dei loro insegnanti, ragazzi e ragazze che dopo un anno di duro lavoro scolastico scelgono di venire a”sporcarsi le mani” nei campi confiscati alla mafia, ragazzi con la schiena dritta.


Il gruppo misto Bologna Rimini ha funzionato benissimo, nonostante reciproche titubanze ovvero: “se la cucina è piccola? Se non ci prendiamo? Se se se” … tutto superato brillantemente. La sera prima dell'arrivo dei ragazzi ci siamo concessi una ottima pizza sul mare e insieme a Babette, Sergio, Loretta con la giovane figlia Anita di 15 anni e Grazia i compagni e compagne di Rimini, ci siamo suddivisi i compiti e organizzato i turni della settimana. A dire la verità per fortuna eravamo in tanti, una delle nostre reciproche preoccupazioni era che forse in tanti non c'era spazio fisico e lavoro per tutti, inoltre la proporzione tra i giovani e i diversamente giovani non era equilibrata, poi abbiamo capito perché dalla sede non hanno sollevato problemi anzi, lo abbiamo capito benissimo, la consegna della nuova struttura così in ritardo non ha permesso di fare “i lavoretti” di pulizia, 900 metri di struttura che alla nostra partenza brillavano pronta per la auspicata e dovuta inaugurazione ufficiale.



Marino è stato promosso il “vetraio dell'anno”, si è accollato decine e decine di vetri ancora pieni di colla indurita dal sole, diventando uno specialista di prodotti e metodi anti aloni, se avete bisogno di suggerimenti fatevi avanti! I compagni e le compagne di Rimini si sono fatti carico della pulizia delle camere al piano superiore, ma soprattutto del terrazzo che circonda tutta la casa pieno … strapieno di c... di uccelli e forse anche di altro “animale” … un lavoraccio. Il resto di Bologna ha lavorato al piano inferiore ovvero vetri, veranda, allestimento sala pranzo compreso andare a prendere i tavoli e le panche in magazzino e soprattutto l'avvio della cucina che come sempre “da da fare”: il gas ci sarà? I fornelli funzionano? Gli utensili forse arriveranno...e via di olio di gomito!


E' stata una grande soddisfazione tornare a Isola sia per noi che per Rimini ( entrambi anche nel 2014 eravamo a Isola ma in settimane diverse ), vedere e toccare con mano che i progetti sono andati avanti ( invierò in allegato foto e video del 2014 dove si vedono ampiamente le grandi differenze e lo sforzo enorme che questi ragazzi della Cooperativa Terre Ioniche hanno fatto per realizzarli ). Da Raffaella giovane Presidente della Cooperativa, a Cesare e Francesco che curano la gestione del magazzino e dei 100 ettari di terreno, a Giuseppe che cura il CEPA ovvero l'orto biologico adiacente il bene confiscato che produce tutta la verdura e la frutta per la struttura, a Irene agronoma della cooperativa, ragazzi e ragazze in gamba che dopo tanti sacrifici per la prima volta quest'anno sono riusciti a concedersi un “piccolo piccolissimo” contributo che assomiglia ad uno stipendio. Una soddisfazione e un onore aiutare e sostenere questi progetti di resistenza alla illegalità.



Il lunedì abbiamo accolto i ragazzi e cenato in veranda al fresco della sera, ultima sera fresca poi è arrivata la bomba calda pure giù. Anita si è subito unita a loro ne è nata una bella amicizia e alla fine purtroppo abbiamo assistito alle lacrime dei saluti e abbracci alla partenza per il ritorno.

Una settimana piena di iniziative oltre e dopo il lavoro nei campi, iniziata con la conoscenza reciproca con i ragazzi e lo scambio allegro del materiale didattico e tante magliette coloratissime per le uscite, noi lo Spi di Bologna, abbiamo fornito la maglietta di lotta e lavoro “ SPIriti Liberi ” molto apprezzata e usata. A seguire tanti incontri con Libera, lo Spi di Crotone e con Edoardo Martinelli allievo di Don Milani che è riuscito a tenere i ragazzi per ore a discutere di scuola e di cura degli “uomini”, nonostante il caldo torrido di un pomeriggio calabrese.

Emozionante l'incontro con i genitori di Domenico Gabriele “Dodò” il ragazzino ucciso al campetto di calcio a Crotone. Il 20 settembre 2009 Dodò era con il padre come ogni giovedì al campetto di calcio insieme a tanti bambini. La difesa: ucciso per errore, l'obiettivo era un' altro, ma nei fatti hanno sparato nel mucchio dove c'erano tanti bambini, e chi non giocherà più al pallone è un innocente. I genitori portano la loro storia ovunque ci siano dei giovani ovunque li si voglia ascoltare, una vera resistenza in una terra dura e difficile.
Dal martedì è cominciato il lavoro “nei campi” ovvero la sistemazione dell'immenso cortile, parcheggio e giardino della casa che dovevano essere rastrellati, puliti dalle erbacce e messa a dimora di tante nuove piante. Successivamente si è passati alla pulizia e sistemazione del magazzino adiacente la struttura. Un gran lavoro che i ragazzi hanno svolto minuziosamente e con professionalità seguiti passo dopo passo dal mitico urlatore della Calabria ovvero Cesare.



Non solo nei campi a lavorare e studiare, ma... come non raccontarvi le uscite Promozionali e di Memoria, ovvero: a Crotone per incontrare “la movida” al tramonto per fare promozione e offrire le polpette alle melanzane della legalità, rigorosamente fatte insieme ai ragazzi il pomeriggio ( molto apprezzate dai Crotonesi ). La Memoria a Fragalà inerpicandosi su mulattiere superato il paesino di Torre Melissa di cui parlerò dopo, Fragalà dove sono stati uccisi tre contadini ( 30 ottobre 1949 governo Scelba ) perchè manifestavano chiedendo di poter LAVORARE la terra incolta e abbandonata,, dal possidente latifondista della vallata, una terra durissima da lavorare perchè montagna e rocciosa, una piccola Portella della Ginestra della Calabria, ma qui a sparare sui manifestanti che andavano a occupare le terre incolte furono i carabinieri, tre morti e diversi feriti. In alto da dove si vede in lontananza il mare e le distese bellissime di vigneti, il cippo in memoria dei caduti, tutti giovani uno di questi aveva 17 anni, qui ci siamo fermati ad ascoltare la loro storia per poi scendere a Torre Melissa. Torre Melissa un bellissimo paesino semi abbandonato dall'emigrazione al nord o sul litorale più comodo, un peccato un delizioso paese con il castello e le mura a cingere la città per proteggerla.

Ora stanno provando a ripopolarlo è stato aperto un museo della memoria che raccoglie le storie di tutti gli abitanti emigrati, alcuni ritornati, si può visitare un mulino perfettamente funzionante e antichissimo, per la spremitura delle olive e si può mangiare su prenotazione, nella piazzetta del paese, dove anche noi ci siamo fermati a gustare le leccornie del posto dai formaggi da urlo, frittelle, olive, pomodori secchi e frise, ottimo Cirò ecc ecc, con il fresco della vallata che ci coccolava è stata una serata fantastica.

La sera dopo due di noi sono andati con i ragazzi della Cooperativa a Crotone per il giro settimanale che la Cooperativa Terre Ioniche e altre associazioni, fanno per aiutare i tanti immigrati sbarcati a Crotone, che sono costretti da una legge assurda a tornare dove sono stati accolti per timbrare il permesso di soggiorno, questa gente stremata da giorni di attesa spesso non ha nulla da mangiare e da bere. Con il camper “Dove sei fratello” i volontari passano dai commercianti ( fornai, pizzerie ecc ) a raccogliere viveri da portare a queste persone e anche a tante famiglie che non riescono a mettere insieme il pranzo con la cena, ovvero tirano avanti spesso grazie alla solidarietà. E' una esperienza dura che non mi sono sentita di fare dopo Rosarno, dove siamo andati nella tendopoli che ospita i braccianti agricoli, un vero lager che mi ha lasciato per sempre addosso la vergogna e tanta troppa rabbia. Se Marino e Grazia, i due compagni che sono andati, vorranno racconteranno, ma è stata dura lo si vedeva dalla tristezza dei loro occhi e dai silenzi insoliti. Ai ragazzi, minorenni, non è stato permesso andare.

Una settimana intensa forte di emozioni, di bellezza e anche di gioia l'ultimo giorno prima della partenza è abituale andare al mare tutti insieme, un momento molto importante fatto di giochi, di scherzi ( gli insegnanti erano la mira principale ) di canti, di condivisione di un semplice cornetto gelato ma che dopo una settimana di lavoro ti sembra superlativo e di bagni in un mare meraviglioso. Che dire ancora, potrei scrivere un libro tante sono le cose, viste, fatte, programmate cambiato il programma e via così ... e non vi ho ancora raccontato che abbiamo salvato da morte certa un cagnone meraviglioso di sei mesi, un meticcio di pastore maremmano abbandonato proprio li da noi guarda coso quando siamo arrivati. Portato in clinica, salvato, curato e adottato a Bologna, ce lo siamo portati su in macchina...una vera avventura finita bene, lui Tatone è stato bravissimo anche in questa occasione. Adorato da tutti i ragazzi e da tutti noi adesso ha una casa in campagna e una famiglia che lo ama già. L'anno scorso salvammo Moita cucciola di tre mesi bellissima rimasta con la Presidente della Cooperativa, Raffaella è già alla terza adozione non poteva accollarsi anche Tatone, ma l'avrebbe fatto se necessario. Moita ( a noi poveri umani pare così … ) ci ha riconosciuto, è diventata una bellissima cagnolona gigante. Cari ragazzi della Cooperativa Terre Ioniche è una promessa non c'è due senza tre e quindi torneremo.



Abbiamo lasciato in quella terra pochissimo, solo la grande volontà di costruire qualcosa di positivo per il futuro dei giovani, ci auguriamo ogni volta di avere la forza e la volontà necessaria per continuare e tornare, abbiamo portato via moltissimo, calore umano, la forza e la vitalità dei giovani, la loro voglia di capire di conoscere e a volte la durezza di quello che si capisce ma che fa crescere sani e forti, la bellezza di quei posti rubata nelle foto e nei video, l'abbraccio caldo e sincero e la grande voglia di tornare. Una goccia nel mare il nostro contributo ma sono le piccole cose che unite fanno le grandi. Un abbraccio sincero a tutti, arrivederci a presto per ricostruire insieme Rispetto per il nostro meraviglioso paese.

Arrivederci quindi, a quando? ...che facciamo ora? Adesso occorre progettare continuità e costruire occasioni nel nostro territorio di conoscenza e riflessione su queste esperienze, ovvero come dare voce dopo che si è avuto tempo di riflettere, metterci all'ascolto e anche sollevare qualche critica costruttiva per migliorare e migliorarci.

Qualcosa è mancato, i ragazzi hanno compilato un freddo questionario prima della partenza, perchè noi no? Ci sarà un momento dove si discute delle analisi uscite dai questionari? Come hanno e abbiamo vissuto questa e le altre esperienze, cosa potremmo progettare...va tutto bene?

Noi abbiamo un sogno che questa volta dobbiamo riuscire a realizzare, rivederci presto e coinvolgere le scuole del nostro territorio. Il sito l'abbiamo, adeguato ad accogliere tanti ragazzi anche a dormire, la volontà c'è tutta, chiederemo a Libera, Arci, lo Spi di Bologna e Regionale di aiutarci a costruire una iniziativa ludica e di incontro con i ragazzi di Treviglio, di Bologna ( campo 2014 ) e le scuole del Polo Archimede di S. Giovanni in Persiceto che ogni anno grazie all'impegno degli insegnanti e di tutto il paese partecipano ai campi in Sicilia.

GIGLIOLA, IVANA, LUISA, MARINO

SPI CGIL BOLOGNA








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