Una decina di ragazzi provenienti da Veneto e Lombardia hanno partecipato, insieme a un gruppo di pensionati dello Spi Cgil, al Laboratorio antimafia che si è tenuto a Erbè (Vr) dal 2 al 9 luglio. Ciò che hanno fatto e le attività che hanno svolto lo hanno raccontato in un diario. Ecco il loro racconto.
2 luglio
Oggi è stata una giornata
intensa. Quando siamo arrivati e Giuseppe Di Girolamo ci ha presentato il bene,
siamo rimasti sorpresi: immaginavamo fosse uno stabile più grande e meno
terreno, poi abbiamo capito che la “casa” in cui vivremo è stata costruita
successivamente e che la villa originaria ora è data all’Usl 20. I ragazzi sono
tutti simpatici, tutti con un carattere diverso e ben definito. Abbiamo
apprezzato molto che i coordinatori abbiano giocato con noi la sera, perché ci
ha dato la dimensione di rapporto alla pari e di interesse per le personalità
che costruiranno questo campo. Si sta creando un gruppo che si sta rivelando
una squadra: una combinazione fra numeri
non troppo ingombranti e spazi ampi ci permette di affrontare anche le
pulizie insieme. Speriamo sia un’esperienza unica, formativa e che ci dia la
possibilità di portare a casa qualcosa di speciale da condividere con chi ci
circonda.
3 Luglio
La prima giornata è stata
dedicata all’avanscoperta del circondario: campi, risaie, stradine sterrate, ma
anche parchi naturali ricavati da discariche bonificate. Ci hanno guidato in
questa faticosa avventura di 50km gli “Amici della bicicletta” scandendo il
ritmo con un funzionante fischietto. Durante la mattinata abbiamo avuto l’opportunità
di conoscerci meglio. I ritmi si sono ulteriormente intensificati dopo il
pranzo a base di risotto all’isolana, quando, nel pomeriggio, il sole, la sete
e la pedalata verso una chiesetta privata con un stile peculiare ma con guida
incomprensibile ci ha fatti tornare al campo alquanto stanchi, infatti i nostri
compagni rimasti a casa si sono stupiti dei nostri racconti al nostro ritorno.
Finalmente, abbiamo potuto scaricare la stanchezza davanti ad una succulenta
cena. Nonostante la giornata pesante, dopo una doccia rinfrescante, tutta la
spossatezza è svanita e ci siamo dedicati a diversi giochi, alternando le risa
con attività su cosa sia “mafia” e “antimafia” secondo noi.
4 luglio
Oggi abbiamo cominciato i
laboratori previsti dal campo; all’inizio non facevamo salti di gioia a causa
delle poche ore di sonno e del preesistente clima allegro, ma in complesso la
mattinata ci ha lasciati piacevolmente sorpresi. Dopo i saluti del Sindaco di
Erbè, che ci ha parlato dell’impegno dell’amministrazione nei confronti della
criminalità organizzata, con il Dottor Gabriele Licciardi abbiamo partecipato
attivamente alla discussione, divertendoci pure. Il relatore ha messo a
disposizione la sua vastissima conoscenza in fatto di mafia: in un primo
momento ha risposto a tutte le nostre curiosità sulla malavita per poi fornirci
degli spunti di riflessione sull’antimafia e tematiche affini stimolando in noi
un pensiero critico. Dopo aver salutato il nostro interlocutore abbiamo
pranzato con l’ottimo cibo preparatoci dai “giovanotti” dello SPI (Sindacato
Pensionati Italiani). Nel primo pomeriggio una delegazione si è recata in paese
per fare la spesa. Il viaggio di andata si è concluso senza imprevisti, ma al
ritorno Mara e Filippo hanno avuto modo di far vedere all’asfalto chi è più
forte a suon di cadute.
Al ritorno, divisi in due gruppi
di lavoro, abbiamo discusso dell’incontro svoltosi in mattinata rielaborandone
i contenuti, trovando dieci parole
chiave per riassumerlo e, infine, confrontandoci sulle nostre idee a riguardo.
Abbiamo concluso in bellezza la
giornata con la visione del film “La mafia uccide solo d’estate” di Pif . Non
soddisfatti abbiamo ballato in compagnia fino a tarda notte, divertendoci un
mondo. In conclusione “Ci Sta”.
5 luglio
Oggi abbiamo incontrato
Franco Zavatti della Cgil di Modena che ci ha fornito dei dati interessanti su
“beni confiscati”, “UIF”, “riciclaggio” e “operazioni bancarie sospette”. Ci ha
molto colpiti il suo invito a non cercare “il mafioso” ma a cercare il fenomeno
della legalità e illegalità nel “nostro mafioso”.
Visto il nostro interesse sul
tema del riutilizzo a fini sociali dei beni confiscati alle mafie nel
pomeriggio ci siamo impegnati in un’attività che è stata al tempo un gioco e
una vera e propria simulazione del processo che porta all’assegnazione di un
bene a un’associazione con finalità sociali.
Nello specifico ci siamo divisi
in due gruppi di lavoro, abbiamo fatto una caccia al tesoro per raccogliere
tutte le informazioni utili riguardanti questi beni immaginari per poi
richiedere un bando pubblico ad un sindaco leghista immaginario e poi
presentare un vero e proprio progettino con la collaborazione del presidente
del comitato di quartiere, anch’esso immaginario. È stato un gioco sia
divertente sia molto utile per le nostre esperienze future nella vita reale.
Dopo una rapida ma deliziosa
cena, grazie agli utili spunti derivanti dal laboratorio, ci siamo immersi in
riflessioni filosofiche partendo dalla domanda di Enrico: “Sareste disposti a
morire per un ideale?”.
Le riflessioni sono proseguite
fino a notte fonda.
Oggi dopo una ricca
colazione preparata da Aurora abbiamo incontrato Roberto Fasoli che ci ha fatto
ragionare sulla differenza tra “criminalità”, “criminalità organizzata”,
“criminalità mafiosa/mafiose”. Abbiamo inoltre analizzato e discusso un
articolo di giornale intitolato “La legalità non basta” di Natalino Irti del
19/06/2016. Infine ci siamo interrogati sul “che fare?” nel concreto per
combattere le mafie.
Il nostro caro amico Giuseppe, ex
fornaio che ci ha accompagnati in questi giorni con il suo ottimo pane, oggi ci
ha preparato per pranzo delle pizze buonissime che ci hanno rimesso in forze.
Il pomeriggio, sul tardi, ci ha
fatto visita Davide Vecchiato, responsabile nazionale Arci “Antimafia sociale e
legalità democratica” che ci ha coinvolti in un’interessante aperitivo
culturale incentrato sulle nostre conoscenze riguardo fenomeni criminali e modi
migliori per combatterli, anche attraverso la musica, la cultura e il lavoro
nei campi antimafia.
In serata ci hanno raggiunto le
referenti di Libera di Verona con cui abbiamo trascorso un’ottima cena e un
piacevole post-cena in cui hanno presentato la propria associazione.
Siamo andati avanti con musica e
balli che ci hanno fatto svagare e divertire fino a tardi.
7 luglio
Questa mattina siamo
partiti presto alla volta di Verona dove abbiamo incontrato il vice prefetto
vicario e il dirigente dell’Ufficio Uno con delega al rilascio dei certificati
antimafia. Abbiamo trovato l’incontro molto interessante anche se ci saremmo
aspettati risposte più esaustive alle nostre domande.
Per pranzo, siamo stati ospitati
dalla Camera del Lavoro di Verona, dove ci aspettava un ricco e gustoso buffet.
Abbiamo colto l’occasione per parlare della “Carta dei diritti universali del
lavoro” con Michele Corso, segretario generale, che ci ha fornito degli spunti
di riflessione sulla rappresentatività del sindacato nei giovani.
Successivamente, ci siamo recati
in Piazza Brà, dove abbiamo trovato la nostra guida, che ci ha condotto per il
centro di Verona, illustrandoci una serie di chicche e dettagli graziosi.
Al rientro, in tarda serata,
abbiamo visto il film “I cento passi” che è stato molto interessante e toccante
perché sapendo che è una storia tratta dalla realtà dei fatti e ambientati
negli effettivi luoghi dove ha vissuto Peppino Imapstato, ci ha dato la carica
per contrastare davvero la criminalità. Stanchissimi, siamo andati a dormire.
Dopo esserci ampiamente risposati, abbiamo trascorso la mattinata in base, impastando il pane sotto la guida del nostro Giuseppe.
L’incontro di oggi si è
focalizzato su un tema molto caro a tutti noi: l’immigrazione. La discussione è
stata condotta da Sara Prestianni dell’Ufficio Nazionale Immigrazione dell’ARCI
che ci ha presentato i diversi progetti di integrazione ed accoglienza
organizzati dall’associazione. Ha esposto alcune problematiche come la chiusura
delle frontiere da parte di alcuni stati
e ci ha ispirati a trovare metodi alternativi di integrazione da
applicare ciascuno nel nostro piccolo.
A pranzo abbiamo mangiato il pane
da noi prodotto… buonissimo!
Nel pomeriggio abbiamo salutato
l’eccellente team cucina del pranzo e abbiamo iniziato a ripensare alla
settimana passata insieme, rileggendo il diario e riprendendo in mano i fogli
su cui, all’inizio del campo, avevamo scritto le nostre definizioni di mafia e
antimafia. Ma non potevamo non lasciare alcuna traccia del nostro passaggio:
abbiamo quindi deciso di fare un murales tutti insieme, colorandoci anche a
vicenda.
La serata è stata magnifica:
alcuni nostri amici veronesi ci hanno raggiunto e i pensionati che si sono
occupati di sfamarci ci hanno preparato una grigliata squisita. Abbiamo passato
la serata a giocare tutti insieme e a toglierci i colori da braccia e gambe. Si
conclude quindi una settimana splendida e la nostalgia si fa già sentire.
Sicuramente questo sarà il pretesto per incontrarci di nuovo magari proprio al
prossimo campo!
9 luglio: Dopo una nottata
passata pressoché insonne per parlare e giocare insieme, montare il video e
ritoccare il murales, ci siamo presi un’oretta di pausa prima di pulire
seguendo il consiglio degli scout che recita: “preoccupati di lasciare questo
posto un po’ meglio di come l’hai trovato”. Sicuramente ci abbiamo provato,
lavorando a piccoli gruppi tutti insieme. Poco per volta, siamo tutti tornati
verso casa, tra le lacrime di alcuni di noi, che si erano particolarmente
emozionati. Speriamo di rivederci tutti al prossimo campo!
Anna, Aurora, Chiara, Elisabeth, Enrico, Filippo, Giacomo, Isabella, Mara, Martina
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