(www.rassegna.it)
Il 3 settembre di 33 anni fa, a Palermo venivano uccisi il generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie Emanuela Setti Carraro. Ferito a morte anche l'agente Domenico Russo, che si spegnerà due settimane dopo. Oggi, per ricordare le vittime, sette corone di fiori sono state deposte in via Isidoro Carini a Palermo, davanti alla lapide - ripulita dal Comune dopo le polemiche di qualche giorno fa - che li ricorda.

Alla commemorazione partecipa anche la Cgil di Palermo. “Rendiamo omaggio alla figura di Dalla Chiesa, della moglie e dell’agente di scorta, perché il loro esempio è, per noi, un continuo e forte monito per proseguire ogni giorno nella lotta contro la mafia", dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo.
"Come facciamo per i nostri morti, le decine di dirigenti sindacali ed esponenti del movimento contadino e operaio uccisi, che abbiamo deciso di ricordare a uno a uno, perché la nostra memoria sia la memoria di tutti, rispolverando in alcuni casi storie dimenticate e finite nell’oblìo, così intendiamo manifestare la nostra vicinanza e solidarietà a tutti i martiri della lotta alla mafia, magistrati, carabinieri, poliziotti, giornalisti, esponenti del movimento sindacale, cittadini. Per non dimenticare mai nessuno”, conclude il leader della Cgil locale.
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