(www.rassegna.it)
Il 3 settembre di 33 anni fa, a Palermo venivano uccisi il generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e sua moglie Emanuela Setti Carraro. Ferito a morte anche l'agente Domenico Russo, che si spegnerà due settimane dopo. Oggi, per ricordare le vittime, sette corone di fiori sono state deposte in via Isidoro Carini a Palermo, davanti alla lapide - ripulita dal Comune dopo le polemiche di qualche giorno fa - che li ricorda.
Durante la cerimonia in ricordo delle vittime è stato osservato un minuto di silenzio, seguito da un lungo applauso, che e' stato preceduto dall'esecuzione del silenzio intonato dai militari dell'Arma. Alla commemorazione hanno preso parte le figlie del generale, il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il prefetto di Palermo Francesca Cannizzo. Tra gli altri rappresentanti delle Istituzioni, oltre a quelli delle forze dell'ordine, erano presenti anche il vicepresidente dell'Ars Giuseppe Lupo e l'assessore regionale alla Formazione Mariella Maggio.
Alla commemorazione partecipa anche la Cgil di Palermo. “Rendiamo omaggio alla figura di Dalla Chiesa, della moglie e dell’agente di scorta, perché il loro esempio è, per noi, un continuo e forte monito per proseguire ogni giorno nella lotta contro la mafia", dichiara il segretario della Cgil di Palermo Enzo Campo.
"Come facciamo per i nostri morti, le decine di dirigenti sindacali ed esponenti del movimento contadino e operaio uccisi, che abbiamo deciso di ricordare a uno a uno, perché la nostra memoria sia la memoria di tutti, rispolverando in alcuni casi storie dimenticate e finite nell’oblìo, così intendiamo manifestare la nostra vicinanza e solidarietà a tutti i martiri della lotta alla mafia, magistrati, carabinieri, poliziotti, giornalisti, esponenti del movimento sindacale, cittadini. Per non dimenticare mai nessuno”, conclude il leader della Cgil locale.
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